Il Calendario Romano – La Settimana

L’influenza esercitata dall’Impero Romano sulla nostra cultura è tale da essere presente perfino nei nostri calendari. Comprendere il calendario non solo ci dà un’idea di quanto profonda sia quest’influenza, ma anche di scoprire di più sulla storia romana e comprendere alcune particolarità, ma anche capire perché i nomi del nostro calendario sono tali.

In questo primo appuntamento esploreremo la settimana e le sue ancestrali origini.

La settimana.

Anzitutto è bene notare come molto del calendario dipende dall’astronomia; è infatti guardando il cielo che si costituiscono le prime religioni e i primi culti – non a caso il cielo è il luogo divino per antonomasia.

In particolare la Luna ebbe grande influenza; per esempio il giorno della Pasqua cristiana cada in plenilunio – da cui il famoso modo di dire “Non c’è sabato santo al mondo che il cerchio della luna non sia tondo”.

E anche nel caso della settimana si percepisce l’influenza della Luna. La presenza di sette giorni dipende infatti dai cicli lunari, utilizzati come calendari primordiali nell’area mesopotamica addirittura nel periodo babilonese e nelle prime comunità ebraiche. Tutt’oggi il calendario lunare ha grande importanza nell’agricoltura – seppur molto minore rispetto, per esempio, a cento anni fa. Tutto ciò non è una coincidenza, perché il calendario lunare è stata la prima forma di calendario usata dai contadini, e quindi dalle prime civiltà agricole.

Dio disse “Ci siano luci nel firmamento del cielo (la Luna e il Sole, ndr), per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni

Genesi 1, 14

Infatti 1/4 di un ciclo lunare ammonta a 7,01 giorni, ovvero proprio i sette giorni che costituiscono il nostro calendario.

Originariamente comunque il calendario romano, riprendendo quello etrusco, si basava su sette più uno giorni, ovvero sette giorni più un’ottavo, in cui si svolgeva il mercato – tutt’oggi si mantiene l’uso di un giorno in cui, settimanalmente nelle città e nei paesi, si svolge il mercato. Il calendario a otto giorni cadde però in disuso all’inizio del periodo imperiale, dopo l’entrata in vigore del calendario giuliano.

Ma parliamo ora dei giorni della settimana. Da dove vengono i loro nomi? Ebbene, dei sette giorni del calendario giuliano ognuno aveva un nome dedicato a una stella, come Marte o la Luna. Non si tratta di un errore, infatti la parola pianeta significa “vagante”; nell’antichità quelli che ora conosciamo come pianeti erano considerati delle stelle erranti– e l’uso di pianeta per stella compare perfino in Dante.

Buio d’inferno e di notte privata
D’ogni pianeta, sotto pover cielo (Dante)

Le stelle vaganti avevano grande importanza ed erano dedicate agli dei (come Giove e Marte). Proprio per questa ragione nel nostro calendario i giorni della settimana si trovano a coincidere con i nomi dei pianeti, e per la stessa il Sistema Solare è pieno di divinità romane.

Nella settimana romana avevamo:

Il Solis Dies, il giorno del sole, poi divenuto sotto l’influenza cristiana giorno del signore (Dies dominica, ovvero la domenica).

Il Lunae Dies, il giorno della Luna, il lunedì.

Il Martis Dies, il giorno di Marte, il martedì.

Il Mercurii Dies, il giorno di Mercurio, il mercoledì.

Lo Iovis Dies, il giorno di Giove, il giovedì.

Il Veneris Dies, il giorno di Venere, il venerdì.

Il Saturni Dies, il giorno di Saturno, il sabato.

Originariamente è interessante notare come fosse il sabato l’ultimo giorno della settimana e, in molte civiltà, come quella ebraica, sia considerato il giorno di riposo.

Per quanto bisogna accurare che in molti paesi la domenica sia ancora considerata il primo giorno della settimana (come Grecia, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti).

L’origine del riposo domenicale nella nostra cultura è invece da cercare nel Codice Giustiniano:

Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo.

Sempre interessante è come nella settimana inglese ci sia una forte influenza romana; non a caso la domenica è chiamata Sunday, il giorno del sole, e il sabato Saturday, il giorno di Saturno – lascio a voi il piacere di continuare a trovare analogie.

D.Leone


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